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Vacanzieri a tavola fra curiosi e sregolati

Curiosi, spensierati, parsimoniosi, sregolati. Gli italiani in vacanza si suddividono in queste quattro categorie. È quanto risulta da un’indagine realizzata dall’ufficio studi Fipe-Confcommercio e Format Research che è andata ad approfondire come cambiano i comportamenti nel periodo delle ferie. Ecco quali sono i ritratti.

La vacanza induce all’esplorazione anche a tavola. Vale ancor di più per i CURIOSI che considerano il cibo come uno degli aspetti caratterizzanti la cultura dei luoghi visitati. Sono il 38% della popolazione turistica, uomini, hanno più di 45 anni e risiedono al Nord.

Gli SPENSIERATI amano la buona cucina; si concedono pranzi e cene in ristoranti per sentirsi coccolati e sono in genere donne sopra i 45 anni residenti anche in questo caso al Nord Italia. Ammontano al 18,1% della popolazione turistica.

Poi, ci sono i PARSIMONIOSI (31,1%) e, manco a dirlo, guardano al portafogli. Il loro pasto ideale è all’insegna del ‘mordi e fuggi’ del fast food e preferiscono dedicare i soldi al divertimento. Sono principalmente giovani, in predominanza uomini, con età inferiore ai 45 anni, residenti al Centro–Sud. Infine, ci sono gli SREGOLATI, cioè quelli che in vacanza cancellano ogni freno inibitorio anche nell’alimentazione. Niente orari e niente regole. Si mangia quando si può e si mangia tutto ciò che si desidera. A concedersi questo lusso sono donne sotto i 45 anni residenti al Centro-Sud Italia (12,8%).

 

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Abitudini e stili alimentari

Le diverse tipologie hanno però un comun denominatore: l’italiano in vacanza è concentrato al recupero della propria condizione psicofisica e del proprio equilibrio e modifica lo stile di vita per seguire un modello a lui più salutare.

«I giovani – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente della Fipe-Confcommercio –  sono più sregolati e con un’attenzionestoppani.jpg maggiore al portafoglio. Questo aspetto incide in modo importante sul rapporto tra consumatore ed esercente della ristorazione poiché sono proprio i giovani la fetta di popolazione che risulta più orientata a consumare pasti in ristoranti, pizzerie, tavole calde, e simili.  Gli adulti, al contrario, rappresentano un target più impegnativo per i pubblici esercizi, perché pur incrementando la frequenza durante le vacanze sono disposti a spendere di più ma solo a fronte di un servizio di qualità e di una proposta più gourmand».

L’alimentazione è una componente importante della vita quotidiana e quando si va in vacanza subisce una variazione nei ritmi e nei riti.

Dal punto di vista delle abitudini alimentari, l’Italia è spaccata quasi a metà con un 52,6% più propenso a cambiare. Si riscoprono per esempio le sane abitudini come quella di rispettare la regolarità dei pasti (70%), contrariamente a quanto avviene durante il resto dell’anno, soprattutto nelle grandi aree urbane, quando il pasto principale per molti è rappresentato dalla cena anziché dal pranzo. Anche alla colazione viene data più importanza: uno su quattro dichiara di abbondare nel primo pasto del giorno. Sempre sulle quantità, il 37,5% dichiara di mangiare meno (37,5%) o più leggero (15,2%). Ma c’è anche un 32,4% che dichiara di mangiare di più e sono soprattutto lavoratori e studenti.

In merito ai luoghi dove consumare i pasti, il 50,2% preferisce la casa, il 32,4% ristoranti, pizzerie e altri pubblici esercizi. Ma tra chi ha trascorso o sta trascorrendo la vacanza in casa solo il 15,8% preferisce consumare i pasti fuori casa. Tuttavia, la condizione di turista accresce la propensione a frequentare gli esercizi pubblici. Il 45,3% li frequenta più assiduamente ed il 28,8% anche ma dipende dal tipo di vacanza. In ogni caso, il momento preferito dagli italiani per mangiare fuori è sicuramente quello serale (80%).

«La sera è sicuramente il momento più adatto per rilassarsi in un ristorante – commenta ancora Stoppani – e godersi un finale di giornata per commentare i posti visitati o più semplicemente la giornata trascorsa tra svago e relax. L’obiettivo in vacanza è quello di puntare al riposo e alla disintossicazione alimentare e mentale. Non a caso si tende ad alimentarsi con i prodotti più leggeri e con una dieta equilibrata».

I prodotti preferiti per l’alimentazione sono frutta, verdura e pesce al posto di insaccati, carne e formaggi (presenti in misura minore). La vera sorpresa arriva dal consumo di pasta che – a dispetto della nostra tradizione – in estate viene un po’ snobbata. Un discorso a parte va fatto per l’alcol. Sette su dieci affermano di consumare in vacanza le medesime quantità rispetto alle loro abitudini. Il 19,5% ne consuma un po’ di più e soltanto il 9% dichiara di farne un consumo notevolmente maggiore. Il problema esiste, inutile negarlo. Vino e birra i prodotti con cui prevalentemente si eccede nel consumo. La bevanda alcolica si consuma durante i pasti, principalmente la sera.

 

(FONTE FIPE)


03/09/2014

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